Dal NIS 2024 al Decreto NIS 2025: cosa cambia davvero per i soggetti importanti e come prepararsi
25/11/2025
Dal NIS 2024 al Decreto NIS 2025: la svolta operativa della cybersicurezza in Italia
Lunedì mattina, ore 9: un tecnico accende il PC e trova un avviso insolito. È l’inizio di un ransomware che, in pochi minuti, blocca file, servizi e comunicazioni. Una scena ormai comune che il nuovo Decreto NIS 2025 vuole prevenire in modo concreto e strutturato.
Dopo anni in cui la cybersicurezza è stata trattata come un tema “da rimandare”, l’Unione Europea e l’Italia hanno finalmente introdotto un quadro normativo chiaro, prescrittivo e orientato alla resilienza reale. Il 2024 ha rappresentato il passaggio legislativo, mentre il 2025 è l’anno della vera operatività, grazie alla Determinazione ACN che definisce cosa ogni soggetto essenziale e soggetto importante deve fare concretamente.
Cosa prevedeva il “vecchio NIS” nel 2024
Fino al 2024 la cybersicurezza italiana si basava ancora sul D.Lgs. 65/2018, un impianto derivato dalla prima Direttiva NIS del 2016. Funzionava? In parte sì, ma aveva limiti evidenti:
- perimetro limitato a pochi operatori (OSE e FSD);
- misure di sicurezza vaghe e non prescrittive;
- responsabilità del management quasi assente;
- notifiche incidenti senza criteri precisi;
- sanzioni deboli e controlli limitati.
In altre parole: un quadro che lasciava troppa discrezionalità e che non rifletteva le minacce moderne (ransomware, supply chain, attacchi 0-day, compromissione credenziali…).
Dal 2024 al 2025: cosa introduce davvero il nuovo Decreto NIS 2
Con il Decreto Legislativo 138/2024 l’Italia ha ufficialmente adottato la Direttiva NIS 2. Ma è stato solo nel 2025, con la Determinazione ACN del 14 aprile, che le regole sono diventate concrete, obbligatorie e verificabili.
1. Entra in gioco un perimetro molto più ampio
Migliaia di organizzazioni che nel 2024 erano completamente fuori dalla normativa ora rientrano come soggetti importanti. Tra i nuovi settori coinvolti:
- sanità estesa e ricerca;
- manifatturiero critico e industria;
- servizi digitali avanzati e ICT provider;
- gestione rifiuti, alimentare e acqua;
- logistica, trasporti e servizi postali;
- pubbliche amministrazioni di medie e grandi dimensioni.
2. Scompaiono OSE e FSD: nascono essenziali e importanti
Le vecchie categorie vengono sostituite da:
- Soggetti essenziali → settori ad alta criticità;
- Soggetti importanti → ampia parte del tessuto economico produttivo.
La differenza? Gli obblighi sono simili, ma gli essenziali devono implementare controlli ancora più approfonditi.
3. Finalmente una vera governance: il management risponde
Uno dei cambiamenti più rivoluzionari è questo: la sicurezza smette di essere un tema “IT”. Entra ufficialmente nella responsabilità diretta di CDA e Direzione.
- devono approvare politiche e processi di sicurezza;
- devono supervisionare la gestione del rischio;
- devono formarsi in materia di cybersicurezza;
- possono rispondere in caso di negligenza.
Chi dirige, ora guida anche la sicurezza.
4. Le misure di sicurezza diventano prescrittive (ACN 2025)
Gli allegati ACN introducono controlli obbligatori e dettagliati. Niente più interpretazioni creative. Parliamo di:
- MFA e gestione sicura degli accessi;
- monitoraggio, logging e conservazione log;
- gestione vulnerabilità e patching strutturato;
- backup isolati e verificati periodicamente;
- segmentazione di rete e hardening;
- piani di continuità operativa aggiornati;
- procedure di incident response realmente testate;
- valutazione di sicurezza dei fornitori critici.
Se salti un passaggio, aumenti il rischio. Se la segui, voli sicuro.
Come si prepara un soggetto importante nel 2025
Ecco i passi più efficaci, in ordine strategico:
- Verifica: capire se rientri tra i soggetti importanti.
- Gap analysis: confrontarti con le misure ACN.
- Governance: definire ruoli, responsabilità e processi.
- Priorità: MFA, backup, logging, segmentazione.
- Documentazione: piani di incident response e continuità.
- Formazione: ridurre il rischio umano.
- Fornitori: introdurre requisiti di sicurezza contrattuali.
- Audit: prepararsi a verifiche e ispezioni ACN.
Non è complicato, se affrontato con una roadmap chiara.
Conclusione: la cybersicurezza smette di essere un optional
Il passaggio dal NIS 2024 al NIS 2025 non è cosmetico: è una rivoluzione. È il momento in cui la sicurezza passa da “tema tecnico” a pilastro aziendale. Le regole sono chiare, gli obblighi prescrittivi, le responsabilità evidenti.
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